Il 30 aprile all’Auditorium Flaiano di Pescara andrà in scena lo spettacolo “Giro di Banda”, ultimo lavoro dell’autore abruzzese Peppe Millanta dedicato al nostro territorio, che ripercorrerà una della pagine più entusiasmanti e sconosciute della storia musicale della nostra Regione.
Era il 1934 e la Banda di Chieti partì per una trionfale tournée negli Stati Uniti, che la consacrò come la migliore formazione dell’epoca.
“Una grande Banda ha incantato l’America”, titolò il New York Times.
Una vicenda affascinante di uomini comuni, eroi di un tempo che non c’è più, capaci di fare cose grandiose con l’umiltà e l’umanità proprie di chi conosce la dura vita del bandista e dell’arte di arrangiarsi.
Una storia dimenticata che riemerge dalle parole di Scipiò, l’ultimo testimone immaginario di quel meraviglioso viaggio, che ha incrociato per sempre i destini di quei musicisti portando l’Abruzzo e i suoi interpreti nella leggenda.
Lo spettacolo, scritto e diretto da Peppe Millanta, è interpretato da Ezio Budini, con le scenografie di Francesco Vitelli e le musiche dei quaranta musicisti della Grande Orchestra di Fiati Teate “Città di Chieti” diretta da Marco Vignali. Luci e fonica sono curate dal Black Service di Dario Marcheggiani, il progetto grafico e video da Matteo Sabatini, il progetto audio da Giampiero Ulacco.
Seguirà il concerto della Grande Orchestra di Fiati Teate Città di Chieti, che presenterà il programma della prossima stagione e riproporrà al pubblico alcune opere ritrovate del Maestro Giustino Scassa, storico Direttore della Banda di Pescara e della Centenaria di Spoltore.
Raccontare la Banda equivale a raccontare un mondo parallelo, Un mondo che ci appartiene ma che è di difficile decifrazione per chi, la Banda, non l’ha mai vissuta.
Ha codici di comportamento tutti suoi, spesso feroci, e slanci di umanità difficilmente trovabili altrove.
È un luogo in cui vite su vite si sono intrecciate, accalcate, scontrate, divertite, abbracciate, in cui tutto si è condiviso, dai trionfi alla fame, e tutto si è perduto con lo sguardo impassibile di chi con la vita è abituato a farci a pugni.
È un mondo regolato da santi sconosciuti e che utilizza un linguaggio a parte, clandestino.
Non sono molti i luoghi in cui sia possibile trovare tanta umanità e tante storie nei pochi metri che delimitano una Cassa Armonica.
Lo spettacolo parla volutamente del momento più alto di questa piccola epopea nostrana. Una sorta di riscatto per chi eroicamente ha combattuto il proprio destino armato soltanto del proprio strumento. Una storia che è stata spolverata strato su strato dalle nebbie del passato, per cercare di riportarla allo splendore che fu e che meriterebbe.
30 aprile 2016, ore 21.00
Auditorium Flaiano – Pescara