Come molti di voi, conosco Beatrice Fazi soprattutto per la sua partecipazione a varie stagioni della nota serie televisiva “Un medico in famiglia”. Un’attrice che seguo volentieri.
Tanti anni fa, molto causalmente mi sono imbattuta in trasmissioni dove lei, ospite, parlava di un suo dolore, ma soprattutto di un suo cammino spirituale. Sono trascorsi alcuni anni, eppure quel suo raccontarsi, quegli occhi mi sono rimasti nel cuore facendosi di tanto in tanto spazio tra i ricordi e tornando alla mente, fino a quando, qualche settimana fa, un’amica (ignara della cosa) mi ha inviato una locandina: Beatrice Fazi ha scritto un libro e verrà a due passi da me; tra i moderatori la mia amica.
So bene che l’argomento di cui si parlerà non è proprio nelle mie corde, ma spesso bisogna andare oltre, oltre tante cose, anche oltre le proprie convinzioni. Vado con la curiosità di ascoltarla dal vivo. Il libro, sinceramente, proprio non mi interessa, inoltre sul comodino ne ho una pila ad aspettarmi!
Beatrice arriva puntuale all’incontro. Mi colpiscono la sua calma, la serenità, il suo sorriso e la sua disponibilità. L’evento si svolge in una delle sale provinciali, autorità varie, tutte donne, porgono il loro saluto istituzionale e iniziamo. Anche se Beatrice è un volto noto del piccolo schermo e del teatro, il moderatore la presenta, fa la prima domanda e lei parte a ruota libera. Non ce n’è più per nessuno! Dopo un po’ lei stessa dice che se non la fermano è capace di parlare per ore, proprio come è successo giorni prima in un istituto scolastico: un’ora e un quarto con gli studenti in rigoroso ascolto, rapiti dalle sue parole.
Anche noi siamo affascinati dal suo racconto. Non sono sempre in accordo con quello che afferma, ma sicuramente sono interessata. Qualcuno al mio fianco dice «Però, si sente che è una brava attrice. Fa le pause giuste, marca la frase dove serve con più enfasi, altre le sussurra. Fa le battute al momento giusto…». È vero: è una brava attrice, ma ora non sta recitando, sta condividendo con noi la sua vita perché il libro “Un cuore nuovo” racconta la sua vita. Una vita che non ti saresti mai aspettata. Di dolori forti, di scelte sbagliate che ti portano a sbandare. Così, mentre l’ascolti, inevitabilmente vai indietro nel tempo, a quando la vedevi in televisione e non ti saresti mai immaginata il dramma che stava vivendo. Non si è fatta mancare nulla, ad iniziare dall’aborto come scelta “consapevole”. Il dolore che si porta dentro Beatrice ha origini profonde. Siamo ai saluti, decido di acquistare il libro. Aspetto il mio turno per la dedica e per salutarla. Siamo l’una di fronte l’altra, ci guardiamo e sorridiamo per qualche secondo senza parlare. Sono i suoi occhi a farlo. Una sensazione strana, ma davvero bella. Non riesco a trattenermi e le dico: «Ciao Beatrice, ti conosco come attrice e ho ascoltato alcune tue interviste. I tuoi occhi parlano. Anche adesso!». Lei sorride, congiunge le mani e risponde: «Ti ringrazio tanto!».
A cura di Paola Gallese