StereotiPOP allo Spazio Pep Marchegiani

12 dicembre 2011 | Inserito in Mostre | Scritto da redazione

L’arte pop può essere uno specchio lucidissimo della realtà ed entrando nello Spazio Pep Marchegiani se ne ha la conferma, mentre sfilano davanti agli occhi le opere in mostra per StereotiPOP, finestre improvvise sulla quotidianità, appese, esposte, in movimento lungo le pareti candide della galleria.

Il mondo, così come lo conosciamo, potrebbe già non essere più lo stesso fitto intreccio di significati scontati: uomini pubblici diventano grotteschi personaggi da pubblicità di discount del gusto o ridicoli protagonisti di una narrazione parallela degli eventi di ogni giorno; simboli, quotidianamente subiti come univoci segnali dello spazio che occupiamo, si trasformano in parodici messaggi dai molteplici significati; le opinioni condivise e vigliaccamente taciute prendono forma, qualunque forma, purché sinceramente pop.

Un percorso che si articola in 22 tappe interpretative, dai ritratti dissacranti di Pep Marchegiani, padrone di casa, con la sua visione ironica dei protagonisti della religione, al sintetico, ma fin troppo significativo, “Fruits of the world” di Calogero Palacino che offre una guantiera di bombe a mano, colorate come fossero gustosi frutti di stagione.

Andrea Francolino propone una parodia pungente dei protagonisti della politica, trasformati in merci che promettono esattamente il peggio del prodotto uomo rappresentato da ognuno di loro: Silvio Berlusconi, Bill Clinton, Saddam Hussein.

“La decrescita (Non) Serena” di Xel sorprende con colori che sembrano promettere una tregua, ma raccontano di città caotiche, calamità naturali e solo alla fine l’equilibrio sperato tra natura e bisogni dell’uomo.

Accanto, l’arte digitale di Andrea Vannini stupisce e fa sorridere con una Wonder Woman afflitta che sembra in procinto di “tirare lo sciacquone” del mondo: è una delle visioni di Mistificazione Urbana in cui l’artista immagina di inserire presenze più o meno fantastiche in paesaggi di ordinaria urbanità.

La città resta al centro della riflessione di Francesco Camillo Giorgino, che ci attrae nella rete di strade che si aggrovigliano su personaggi in bianco e nero. Una città visionaria o la trasposizione in scala di uno scorcio urbano reale?

“Tolleranza Zero”, il video di Virginia Jukuki e Francesco De Collibus, chiude il cerchio con una serie di immagini e parole che non lasciano spazi all’interpretazione e, nella finzione di una immaginaria (forse neanche troppo) bevanda, riassumono tutta la crudeltà che la mente umana può partorire nel tentativo di eliminare definitivamente ogni argomento scomodo.

Un viaggio che non si esaurisce, in queste tappe brevemente raccontate, ma prosegue lungo le pareti immacolate e in ogni angolo dello Spazio Pep Marchegiani, incontrando di volta in volta le opere dei 22 artisti chiamati a condividere le loro dissacranti visioni del mondo.