Bominaco e il suo castello

Bominaco, nel comune di Caporciano, si affaccia guardingo sulla Piana di Navelli e domina la valle con la maestosa torre circolare del castello, posta sul monte Buscito a 1171 metri.

In origine il suo nome era Momenaco e faceva parte di un antico complesso monastico, esistente già nel X secolo, che apparteneva all’ordine dei benedettini. Esso rappresentava un punto di passaggio e di sosta per chi era diretto alla costa adriatica e transitava attraverso un antico tratturo nelle vicinanze.

La costruzione del Castello risale al XIII secolo e aveva la funzione di difendere il monastero di Momenaco e il villaggio sottostante; la torre di avvistamento è invece un’opera successiva, realizzata nel XV secolo, ed è stata costruita dalla famiglia Fioravanti, conti di Forfona, a cui Papa Martino V concesse il patronato sull’abbazia per avere contribuito a sconfiggere Fortebraccio nel 1424, salvando lo Stato della Chiesa dall’invasore.

Appena fuori da Bominaco, si trovano l’Abbazia di Santa Maria Assunta e l’Oratorio di San Pellegrino, un tempo facenti parte delle proprietà dei monaci benedettini.

L’Abbazia è un capolavoro dell’arte romanica abruzzese risalente al 1001 ed è stata costruita per volere di Odorisio, figlio di Bernardo di Valva. Internamente essa si compone di tre navate da sette arcate ciascuna e conserva alcuni oggetti d’arte preziosi come la cattedra, l’altare, il ciborio, il candelabro pasquale, l’ambone e alcuni affreschi.

L’oratorio di San Pellegrino, riservato alla liturgia del Monastero benedettino, secondo la tradizione è stato fondato per volere di Carlo Magno il quale, mentre si trovava a Settefonti in Abruzzo vicino all’antica città romana di Peltuinum, vide in sogno un pellegrino che gli raccomandava di completare una chiesa in onore di San Pellegrino.

Carlo Magno concesse vaste terre all’abbazia di Farfa affinché i monaci benedettini costruissero il monastero di Momenaco e sembra che il corpo del santo sia sepolto sotto una pietra, posta sul lato destro dell’altare.

Esternamente l’edificio si presenta semplice e dalla forma irregolare. Internamente esso custodisce meravigliosi affreschi che ornano la volta e le pareti e che raffigurano episodi riconducibili a quattro capitoli di storia sacra: l’infanzia di Gesù, la sua Passione, il Giudizio Finale e la vita di San Pellegrino.

 

Foto di Andrea Costantini

 

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©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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