Giovedì 26 aprile al Teatro Fenaroli di Lanciano va inscena La fiaccola sotto il moggio, opera scritta da d’Annunzio nel 1905 eppure attualissima nei contenuti.
Corruzione e menziona: sembrano le uniche certezza allora come oggi, l’aria pervasa da un senso di decadenza che caratterizza il castello di Anversa dove vive la famiglia dei Sangro e dove la storia sii svolge, è la medesima che avvolge i palazzi stanchi della nostra politica.
D’Annunzio descrive la dimora dei Sangro come un luogo dove tutto è “vetusto, consunto, corroso, fenduto, coperto di polvere, condannato a perire” e il disfacimento fisico del luogo è metafora di quello umano. Difatti le persone che abitano quei luoghi sono esse stesse rappresentanza di una umanità malata e debole o colpevole e maligna, in cui la purezza si ammala, la verità si corrompe, e tutto frana come sotto una scossa di terremoto.
Secondo quanto scritto nella Bibbia, mettere “la fiaccola sotto il moggio” significa nascondere la verità, ma quando Gigliola decide di alzare la fiaccola e di far emergere la verità che pesa sul capo del padre Tibaldo e della matrigna Angizia, la situazione, invece di migliorare, precipita. La forza della verità non fa che accelerare il processo di disfacimento della casa e della famiglia, ma è anche il passaggio inevitabile per la rinascita.
La fiaccola sotto il moggio
di Gabriele D’Annunzio
Regia di Serena Sinigaglia
Teatro Fenaroli
Via dei Frentani, 6 – Lanciano
Giovedì 26 aprile 2012, ore 21.00
Ingresso:
I Settore € 23
II Settore € 19
III Settore € 14