Civitella del Tronto

La Fortezza di Civitella del Tronto si erge solenne a guardia del borgo e della valle sottostanti e da secoli domina il panorama con i suoi 500 metri di lunghezza. Si accede attraverso il bastione San Pietro, circondato dall’ampio fossato e si raggiunge piazza d’armi, dove un tempo sorgeva il monumento che Francesco I eresse nel 1829 a memoria dell’ufficiale irlandese Matteo Wade, che difese la piazzaforte di Civitella del Tronto durante l’assedio del 1806. Al di sotto della piazza corre un intricato sistema di canali e cisterne usate per la raccolta dell’acqua piovana.

Salendo la rampa laterale si accede ad un’altra piazza e, nel bastione San Giovanni si possono visitare gli alloggi dei militari e più in alto nella Gran Piazza il Palazzo del Governatore risalente al 1574, affiancato dalla Chiesa di San Giacomo del 1604.

Un viale alberato conduce attraverso i resti di edifici militari quali il grande magazzino dell’artiglieria e quelle che un tempo erano le cucine e che oggi ospitano il Museo delle armi e delle mappe antiche. La mostra si compone di molti oggetti d’epoca, come i cannoni di cui alcuni risalenti al XVII secolo, una divisa pontificia, documenti e armi: baionette, fucili, pistole e sciabole. Tra i reperti più antichi si possono ammirare alcune armi risalenti al XV secolo e carte austriache che ritraggono la fortezza intorno al 1821. Singolare è la colonna di travertino che un tempo segnava il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle due Sicilie e che ha impresso su ognuno dei due lati lo stemma del rispettivo stato di appartenenza.

 

Cenni di storia

L’area in cui sorge la Fortezza di Civitella del Tronto ospitava un castello già intorno all’anno mille, ma le prime notizie certe circa la sua esistenza risalgono al 1255.

Nell’arco dei secoli l’edificio ha subito l’influenza delle varie dominazioni, con modifiche sostanziali alla sua struttura originaria e l’aggiunta di parti indispensabili per una difesa efficace, quali le torri di avvistamento e la cinta muraria risalente ad epoca angioina, o il torrione di forma circolare e il bastione ottagonale entrambi realizzati nel 1500.

L’attuale struttura è comunque frutto dei lavori eseguiti per volontà di Filippo II di Spagna, il quale la conquistò nel 1557 e, data la sua particolare posizione strategica ai confini con lo Stato Pontificio, decise di fortificarla raddoppiandone la cinta muraria. Sotto il dominio borbonico infine vennero rinforzati i bastioni Sant’Andrea e San Pietro.

Sono tantissimi gli episodi d’arme che hanno segnato la storia di questo forte, ma il più emblematico riguarda le vicende inerenti l’unificazione dello stato italiano, quando da ottobre del 1860 a marzo del 1861la Fortezza resistette strenuamente agli assalti dell’esercito piemontese. Civitella rimase l’unico baluardo del regno borbonico e, mentre a Torino il 17 marzo 1861 veniva proclamato il Regno d’Italia, nella Fortezza abruzzese si ccombatteva senza sosta.

Il 20 marzo infine Civitella si arrese, ma senza essere stata mai violata dalle truppe dei Savoia e molti soldati borbonici, restii alla resa, furono deportati nelle terribili carceri piemontesi di Savona e Fenestrelle da dove non fecero mai più ritorno.

Dopo un lungo periodo di abbandono, durato oltre un secolo, tra gli anni settanta e gli anni ottanta la Fortezza di Civitella del Tronto è stata ristrutturata grazie all’intervento del Ministero delle attività e dei beni culturali che ne ha permesso la riapertura al pubblico.

 
 
Orari di visita:

novembre, dicembre, gennaio e febbraio: 10.30 – 16.00

marzo e ottobre: 10.00 – 18.00

aprile, maggio e settembre: 9.00 – 19.00

giugno, luglio e agosto: 10.00 – 20.00

Ingresso: € 6

 

Foto di Nicola D’Orazio

 

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© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

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