Domenica 15 aprile, nella splendida cornice del Catello Chiola in Loreto Aprutino, si è svolta l’Assemblea regionale del CAI Abruzzo, un momento istituzionale indispensabile per il regolare svolgimento della vita associativa del gruppo, ma soprattutto un’occasione di incontro e confronto tra le varie anime del CAI e tra gli uomini e le donne che ne fanno parte.
Un gruppo di persone che hanno le idee chiare su quali siano gli interventi necessari per valorizzare l’ambiente montano, mantenendone integra la ricchezza paesaggistica e offrendo la possibilità all’uomo di tornare a godere della natura appenninica, troppo spesso ormai violentata da recinti e divieti.
I lavori sono stati aperti da Arturo Acciavatti presidente della sezione CAI di Loreto Aprutino, alla presenza dell’assemblea, del vice presidente generale Goffredo Sottile e del presidente del CAl Abruzzo Eugenio Di Marzio il quale ha illustrato le attività realizzate dal CAI Abruzzo nel corso del 2011, soffermandosi in modo particolare sulle iniziative tese a favorire la fruizione
delle montagne abruzzesi attraverso un turismo eco compatibile. «Camminare per conoscere, amare e tutelare la natura attraverso quei meravigliosi momenti, rappresentati “dall’andar per monti”, ricchi di sport e cultura, storia e tradizioni tesi anche a migliorare, con stili di vita sani, la qualità della vita», questo è il CAI per Di Marzio e non un gruppo di persone che “fanno cose difficili in montagna”, come qualcuno ancora erroneamente crede. Resta, in concreto, il problema di dover assurgere ad un così importante ruolo etico e sociale, facendo forza solo sul lavoro dei volontari, senza poter contare su ulteriori risorse necessarie alla realizzazione delle mille attività quotidianamente svolte dai suoi membri.
Nonostante il difficile momento economico e sociale del paese, il CAI Abruzzo è riuscito a concretizzare molti obiettivi di solidarietà, come la costituzione del Gruppo Regionale CAI di Protezione Civile per cui è stato organizzato il primo corso di “Operatore di Protezione Civile”, in collaborazione con la Regione Abruzzo, il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili del Fuoco, l’Arma dei Carabinieri, la Capitaneria di Porto di Pescara e la Croce Rossa Italiana.
Una iniziativa nata in seguito al coinvolgimento del CAI Abruzzo da parte della Protezione Civile Nazionale nei momenti successivi al drammatico evento del 6 aprile 2009 e che si è accompagnata al progetto “Lo sport è vita”, realizzato unitamente al Comune di Villa Sant’Angelo, in favore della popolazione colpita dal sisma.
In ambito internazionale è stato portato avanti con successo il progetto “Acqua potabile per le missioni della Diocesi di Iringa” in Tanzania, che ha visto la realizzazione di interventi a favore di tre missioni; e n Albania è stata portata a compimento la segnaletica di “Un sentiero per il Monte Velia”, meta di pellegrinaggio internazionale.
In questi mesi, poi, il CAI Abruzzo ha realizzato un protocollo di collaborazione con Garmin Italia, il cui risultato è stato l’organizzazione di un corso per rilevatori tenuto da esperti della Garmin e la consegna gratuita di strumenti GPS portatili che consentono l’individuazione dei sentieri abruzzesi.
In collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università “G. D’Annunzio” è stato ideato il progetto “Rifugio Tipico Appennino”, che consiste nella realizzazione di un rifugio, utilizzando i materiali poveri esistenti in loco con un impatto vicino allo zero, attraverso lo studio dei rifugi esistenti sulle montagne abruzzesi. Un’analisi che peraltro ha permesso di porre l’attenzione sulla mancanza di una rete escursionistica curata, di tipo dolomitica, capace di attrarre un turismo familiare e non solo grossi escursionisti e giovani. E proprio a questi ultimi sono dedicate diverse attività del CAI che intendono avvicinare le nuove generazioni alla montagna: offrendo loro gli stimoli e gli strumenti per un approccio consapevole e cauto, poiché la prevenzione costituisce un obiettivo fondamentale per il CAI.
Nel corso dell’Assemblea, il Presidente del Comitato Scientifico Carlo Iacovella ha presentato il lavoro svolto sulla Majella alla ricerca di “segni e incisioni rupestri” , «testimonianze di come la presenza dell’uomo sulla Majella sia stata continua sin da epoca paleolitica», ha spiegato Iacovella illustrando i risultati della ricerca che presto sarà oggetto di una pubblicazione dedicata.
Marcello Borrone, vice presidente della Commissione Scientifica, ha posto infine l’attenzione sui dati emersi dal IX Rapporto Ecotur sul Turismo Natura, indagine realizzata dall’Osservatorio Ecotur (Istat, Enit e Università dell’Aquila) e presentata durante l’ultima edizione della Fiera del Turismo Natura. «Da questo studio è emerso che nel 2010 il turismo natura ha attratto circa 99 milioni di persone, interessate alla possibilità di vivere una esperienza a contatto con la natura e praticare sport, soprattutto trekking ed escursionismo. Di questi, 1.025.000 erano visitatori che hanno scelto l’Abruzzo come meta».
Numeri interessanti e in continua crescita che meritano di essere presi in seria considerazione nel campo delle scelte strategiche di promozione turistica della regione e che non possono e non devono prescindere dall’esperienza e dalla competenza di uomini e donne, il CAI, legati alla montagna e alla natura in genere da un patto di reciproco rispetto, di approfondita e continua conoscenza e dalla volontà di tornare a vivere l’ambiente come un bene di cui godere e non un monumento da osservare al di là di un divieto di accesso.
Foto di Elena Postiglione