Speciale Cantine Aperte: Cantine Bosco

Era il 1897 e un giovane intraprendente di nome Giovanni Bosco iniziava la sua attività di viticoltore sui Colli di quella che all’epoca era ancora Castellammare Adriatico, futura Pescara.

«Il mio bisnonno è stato lungimirante quasi in tutto – racconta Stefania Bosco che insieme al fratello Nestore affiancano il padre Giovanni, titolare delle Cantine Bosco -. Nel 1929, quando ci fu la crisi economica, non essendo riusciti a vendere l’uva molti viticoltori decisero di non vendemmiare. Il mio bisnonno invece, rispettoso della natura, vendemmiò e si fece costruire delle vasche sotto terra dove ripose il vino. L’anno seguente la peronospora distrusse tutti i vigneti esistenti in Europa, infatti adesso abbiamo la vitis vinifera che viene dall’America sulla quale innestiamo il ceppo italiano, ma nonno Giovanni, che aveva tutto il vino degli anni precedenti, riuscì ad andare avanti.

L’azienda Bosco si tramanda di padre in figlio e attualmente io e mio fratello siamo la quarta generazione. Anche i nomi sono gli stessi e c’è una curiosa coincidenza che riguarda mio fratello Nestore: si doveva chiamare appunto come il nonno ed è nato il 26 febbraio, giorno di San Nestore: un nome un destino direi».

Tra la prima e l’ultima generazione corre la storia del Cavaliere Nestore Bosco e suo figlio Giovanni, entrambi dediti alle attività della cantina.

Nel 1968, con il riconoscimento della D.O.C. Montepulciano d’Abruzzo, il vino Bosco dalla storica etichetta disegnata dal Cavalier Nestore diviene famoso in tutto il mondo grazie alla tenacia di Giovanni che ha sempre creduto nell’esportazione dei vini Bosco e nell’importanza di far conoscere un Montepulciano d’Abruzzo DOC diverso per la sua qualità superiore. «Noi in 40 anni abbiamo cercato di far capire al consumatore finale che ci sono due Montepulciano e due tipologie di vino, nonostante il nome sia lo stesso. Cerchiamo di educare il cliente finale a comprendere le differenze che sono alla base di questa distinzione qualitativa: tra il prodotto che costa 1 euro e la bottiglia di pregio, anche perché vendiamo principalmente nella ristorazione e quindi puntiamo su questo prodotto di qualità», spiega Stefano Bosco.

Negli anni ’80, poi, è sempre Giovanni ad ideare e realizzare l’attuale splendida cantina immersa nelle campagne di Nocciano, dove lavorano con soddisfazione e dedizione i figli Nestore, enologo, e Stefania, contabile.

Per la famiglia Bosco far conoscere ed esportare il proprio vino significa soprattutto promuovere il territorio, con le sue peculiarità e la sua profonda ricchezza. Una missione che si compone di molteplici sfaccettature e si trasforma in azioni concrete: dalle 600 mila bottiglie che ogni anno viaggiano per il mondo e recano oltre all’etichetta Bosco il luogo di provenienza, Nocciano in Abruzzo; all’evento “40 anni di vigna e di vino Trebbiano d’Abruzzo DOC” organizzato durante l’ultimo Vinitaly con l’Associazione Vignaioli in Abruzzo, una verticale di Trebbiano in onore dei suoi 40 anni di storia che ha richiamato l’attenzione di stampa e pubblico.

Ci sono poi i turisti che continuamente chiedono di poter visitare le Cantine, degustare i vini, conoscere i segreti di una terra che al resto del mondo sembra incredibilmente affascinante e ricca. Forse anche per questo Stefania e Nestore Bosco credono fortemente nel connubio tra vino e territorio, vino e turismo, al punto da investire concretamente in questi ambiti; di recente, infatti, hanno ristrutturato un antico palazzo ducale ai piedi del castello di Nocciano e lo hanno trasformato in un ristorante, affidandone la gestione a due giovani del paese. Il ristorante, che aprirà in occasione del weekend di Cantine Aperte, si chiamerà Osteria 1851, per via di un antico torchio in esso conservato (e ora ospitato nei locali delle Cantine Bosco) su cui era incisa la data 1851.

Nuovi 20 ettari di vigna sono stati poi impiantati nella vicina Civitaquana ed è pronto a partire in loco il progetto di recupero di una vecchia casa colonica da adibire a struttura ricettiva.

Più lungo e complesso è il lavoro di ristrutturazione pensato per il palazzo centrale della piazza di Nocciano, completamente affrescato, che sicuramente sarà destinato ad un nuovo splendore per la rivalutazione del centro storico del paese.

 

Cantine Aperte 2012

Quest’anno, in occasione di Cantine Aperte, sarà inaugurato il ristorante Osteria 1851, con apertura prevista a pranzo e cena e due menù pensati per l’occasione e accompagnati dal vino delle Cantine Bosco.
«
Cantine Aperte – conclude Stefania Bosco – per noi è un evento molto importante, nel quale abbiamo creduto dalla prima edizione ad oggi, perché è un modo per avvicinare le persone al territorio e alla degustazione guidata, per far conoscere loro cosa c’è dietro un bicchiere di vino e trasmettere così il rispetto per tutto il lavoro che comporta».

Sono sempre di più le persone che nei giorni di Cantine Aperte si recano in visita alle Cantine Bosco e spesso chi è passato di qui l’anno precedente torna portando con sé amici e parenti, non solo dall’Abruzzo, ma anche dal Molise, dalle Marche, dal Lazio e sono tanti gli stranieri curiosi di visitare gli ambienti sotterranei. Perché è lì che riposa il tesoro dei Bosco, file e file di bottiglie adagiate sul fianco, assopite nella luce tenue dei lumi, ma pronte a far sbocciare tutto il profumo seducente e avvolgente del prezioso nettare degli dei.

Un viaggio alla scoperta della storia di un’azienda che ha attraversato il corso di oltre un secolo insieme all’Abruzzo: dal 1897, un lungo cammino che si legge tra le bottiglie d’epoca, i cimeli di famiglia, le dediche di artisti come Mario Soldati, Pietro Cascella, Graziano Martini. Una lunga storia, la storia di un’azienda fiera di essere Made in Abruzzo.

 


 
Azienda Vinicola Bosco Nestore & C. s.n.c.
Contrada Casali, 147
65010 Nocciano (PE) – Italia
Tel. +39.(0)85.847345 – +39(0)85.847139
Fax. +39.(0)85.847585
www.nestorebosco.com
info@nestorebosco.com
 
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