Conoscersi per capirsi

Conosco Nadia da tempo. Non ricordo come e quando i nostri percorsi si sono incrociati, ma ricordo l’empatia che da subito ha fatto da collante. Diverse in tutto, eppure tanto simili. Ci divide l’anagrafe, la cultura, la religione, tutto, ma ci unisce l’essere Donne: donna, moglie e mamma! Ci unisce la voglia di conoscere l’altra.

Ci “dividono” gli altri quando danno troppo peso alle “differenze”, quando invece di vedere due Donne vedono una cartina geografica, un “credo” religioso.

Sono stata responsabile del centro sociale del comune del mio paese per anni, ho organizzato laboratori e corsi, così, tra una chiacchiera e l’altra, ho invitato Nadia a partecipare. Inevitabilmente la nostra conoscenza si è arricchita. Soprattutto la mia: Nadia è originaria del Marocco.

Nel 2019, da una chiacchierata in merito ad un laboratorio, Nadia mi ha proposto di organizzare un laboratorio ricreativo didattico per adulti stranieri. Detto… fatto!

Alle prime quattro partecipanti, tutte residente nel mio paese, se ne sono aggiunte altre, tante, dai paesi e dalle città vicine. Tutto merito di Nadia.

Grazie a questo corso sto conoscendo il loro mondo e mi convinco sempre di più che se non conosci l’altro, se non conosci e ti apri a chi ti è di fronte, difficilmente riuscirai a trasmettere il tuo mondo, il tuo “sapere”.

All’inizio ho avuto qualche problema di “comunicazione”, non conosco l’arabo, ma poi, grazie a Nadia che parla italiano, francese e inglese il problema è stato risolto!

È diventata la nostra capoclasse.

Come in ogni classe che si rispetti ci si presenta ed è stato interessante conoscere le loro storie. Bello sentir affermare che, dopo aver girato gran parte dell’Europa, in Italia si trovano bene. Più che in altri paesi.

Un fratello di Nadia, ingegnere, lavora in Francia, paese che la nostra capoclasse conosce ma non preferisce.

Ho il piacere di conoscere molti autori locali ed organizzare eventi letterari, cosi, visto l’interesse delle “alunne” per la cultura del paese che le ha accolte (e ha visto nascere i loro figli) ho coinvolto parte di loro nella presentazione di un libro.

L’autrice e il libro di cui mi stavo occupando erano perfetti per l’occasione: la poliedrica Andreina Moretti con “Un uomo lento” della Masciulli edizione.

Un uomo lento per un mondo troppo di corsa, che a volte non ha tempo per ascoltare l’altro. L’altro diventa uno straniero! Ho coinvolto Nadia nell’evento, lei a sua volta ha coinvolto la sua famiglia: la nostra capoclasse ha letto un testo arabo, una favola, la figlia ha tradotto. Durante l’intervento di Nadia la sala era in rigoroso silenzio. Il tempo si è fermato. Tutti hanno ascoltato e poi ringraziato. Alcuni dei presenti si sono meravigliati e complimentati con la figlia di Nadia per la perfetta pronuncia dell’italiano: una ragazza nata in Italia che frequenta la scuola italiana con ottimi risultati.

I progetti con Nadia e le sue compagne di classe vanno avanti a gonfie vele, trasportate dalla voglia di sapere e di conoscere, che non conosce confini.

Certo non mancano venti di burrasca, ma la rotta è sempre quella: conoscere!

 

A cura di Paola Gallese

 

 

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