Appenninia: dalla Neo Edizioni un libro sulla terra dei “piani B”

Appenninia, viaggio nella terra di domani è il nuovo libro di Riccardo Finelli per la casa editrice Neo Edizioni. Un diario di viaggio intenso e poetico, su due ruote, in bilico lungo tutto il crinale della nazione. Nella terra delle nuove resistenze, nella terra dei “piani B”. Il racconto di un paese che riparte dalla propria spina dorsale.

 

Il libro

L’Appennino non esiste più. Esiste, certo, una catena montuosa che fa da spina dorsale all’Italia. Esiste l’Appennino dei geologi, dei geografi. Esiste quello in costume delle sagre e delle rievocazioni. Ma l’Appennino del lunedì mattina, quello capace di vivere e perpetuarsi come Stato a sé, con la forza dell’economia rurale, con la capacità di produrre cultura e idee, quello non esiste più.

Riccardo Finelli ha usato ancora una volta il viaggio per raccontare una terra e la sua gente. Un viaggio lento, su due ruote. Quelle di un motorino che ha solcato lo spartiacque appenninico per intero: da Passo Giovi, alle spalle di Genova, a Melito di Porto Salvo, in Calabria, esattamente la punta dello Stivale. Duemilatrecento chilometri per vedere l’Italia dalla sua montagna ventrale, ma soprattutto per raccontare cosa è successo a quel ventre, culla per millenni di “resistenze”: all’avanzata romana, all’invasione saracena, alla ferocia nazifascista.

Finelli compie un’autopsia a una montagna che non esiste più: paesi svuotati e divorati dal bosco, vallate che galleggiano su frane inarrestabili, campi incolti, orizzonti annichiliti da pale eoliche e viadotti. Il viaggio si snoda fra stradicciole appena visibili sulla carta e incespica continuamente in chi per ventura o per scelta presidia ancora il territorio: badanti sopravvissute alla moria degli assistiti, sedicenti elfi dei boschi, imprenditori visionari, migranti alla ricerca di un destino.

Ai margini di un campo, alla pompa di un distributore o su piste da fungaioli, Finelli raccoglie storie che mischiano rassegnazione e sfida. E registra la fine dell’Appennino dei dialetti, delle tradizioni e della memoria. È una montagna “post” quella che finisce sulla tela naif dello scrittore emiliano: post-abitata, post-agricola, post-industriale, post-armentizia, addirittura post-turistica.

 

L’autore

Riccardo Finelli, emiliano, quarant’anni, è giornalista e scrittore. Capo ufficio stampa di una multiutility, come scrittore si occupa prevalentemente di narrativa di viaggio, prediligendo gli sguardi obliqui sui luoghi di confine, aree interne e ogni tipo di terra di mezzo. Suoi i libri Storie d’Italia (2007), C’è di mezzo il mare (2008), 150 anni dopo (2010), pubblicati per Incontri Editrice. Per Neo Edizioni ha pubblicato Coi Binari fra le nuvole – Cronache dalla Transiberiana d’Italia (2012). Il suo sito internet è www.riccardofinelli.it. Il sito che ha accompagnato il viaggio di Appenninia è www.appenninia.net

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