In attesa che decolli un Polo tecnologico dell’automotive nell’entroterra teramano, l’Autodromo Gran Sasso e al cune realtà imprenditoriali locali si preparano a quella sinergia che caratterizza altre realtà produttive già organizzate intorno ad un autodromo.
«Nel 2014 avevamo tre dipendenti, oggi siamo già a quattordici». Parlano chiaro i numeri dell’ingegner Marco Pistillo, manager della MPE che da due anni si è insediato a Montorio al Vomano con la sua avveniristica azienda per la progettazione e la costruzione di componenti in carbonio per veicoli da competizione e stradali. Una delle realtà che spera nella realizzazione dell’Autodromo del Gran Sasso per il decollo di un Polo tecnologico dell’Automotive nell’entroterra teramano.
È grande, infatti, il mercato e la richiesta di competenza nella componentistica in carbonio, ben pochi sono però in tutta Europa gli ingegneri e i tecnici capaci di lavorare questo materiale ultraleggero; così si presenta ghiotta l’occasione per l’area di Montorio, soprattutto per la sua strategica localizzazione: «Le direttive europee anti-inquinamento – spiega Pistillo –, portano le case automobilistiche ad alleggerire sempre più scocche e telai. Per questo negli ultimi tempi sono aumentate le nostre commesse per il gruppo Fiat: Cassino e Pomigliano sono dietro il Gran Sasso, gli stabilimenti dell’Alfa dove verranno prodotti i telai della nuova Giulia e della 4C sono in provincia di Benevento. La presenza a Montorio è un enorme vantaggio perché siamo velocemente collegati con tutto il Tirreno».
Grande, dunque, la vocazione al settore per il territorio teramano, che in Berardo Taraschi ha uno dei pionieri della motoristica, ampio il margine di crescita economica, alle aziende del settore manca solo un volano per aggregarsi e lanciarsi. Ed è per questo che è già pronta la sinergia tra le aziende di Pistillo e la società Autodromo del Gran Sasso, forte del progetto previsto a San Mauro di Montorio al Vomano. L’esperienza che riporta l’ingegnere, teramano a sua volta, è quella raccolta negli anni passati in forza a Ferrari, Aprilia e Atr: «Attorno a ogni autodromo vivono le grandi case automobilistiche – riporta Pistillo –: Ferrari ha Fiorano e il Mugello, Dallara ha il Varano De Melegari. Ma è soprattutto all’estero, dove sono più bravi di noi, che le comunità locali hanno intuito quanto un autodromo, fondamentale per i testi di progettazione e sviluppo, sia un polo d’attrazione per le imprese che vogliono investire nell’Automotive e sono riuscite a realizzare dei poli tecnologici e scientifici con l’insediamento di molteplici aziende».
Gli esempi sono quelli degli avanzati Tecnopoli di Magny-Cours e Le Mans, circuiti di fama mondiale nel mondo dei Grand Prix, attorno ai quali si sono concentrate università e costruttori sia racing che stradali. Un concetto che chiama in gioco ciò che l’ingegner Pistillo ha già messo in atto con l’altra sua azienda montoriese, la Mirage Motor Company, specializzata nel nuovo fenomeno delle auto elettriche. Partito dalla progettazione di motori e centraline per la Formula E, categoria in cui si stanno riversando molti piloti di Formula 1 (tra questi gli abruzzesi Trulli e Liuzzi) e che sta attraversando i cinque continenti con una eccezionale “carovana” mediatica, Pistillo e la sua squadra sono pronti a mandare in produzione seriale i suoi prototipi, e soprattutto a mettere il bagaglio know-how a disposizione del mercato delle stradali a energia pulita. Un mercato già vivo: «Se sono già tante le vetture ibride in circolazione, dal 2018 esploderanno quelle completamente elettriche per la circolazione urbana – assicura il manager di MPE e Mirage – e a Montorio potremmo farci trovare un passo avanti a tutti, formando i nostri giovani a nuove figure professionali richiestissime a caro prezzo in tutta Italia e in tutta Europa».
Pistillo, oltre ad accogliere studenti del dipartimento di Meccanica dell’Università dell’Aquila per tesi sperimentali e tirocini, ha appena concluso, in collaborazione con l’agenzia per il lavoro Quanta, un primo ciclo di formazione specifica: «Abbiamo formato otto ragazzi della zona montoriese e quattro li assumeremo direttamente nel nostro organico – racconta ancora -. Ma la nostra formazione la stiamo proponendo anche in Ferrari perché, nonostante lavorino da sempre con il carbonio, stanno immettendo sul mercato numerose vetture con importanti contenuti di carbonio e i carrozzieri riparatori che sono in Europa non sanno come ripararlo». Quello di Montorio, aggregato e fondato sull’Autodromo del Gran Sasso, andrebbe così a “sfornare” nuovi talenti in professioni al top delle richieste di mercato: «Il mio sogno – confessa Pistillo, che ha già improntato un progetto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca – è creare a Montorio una Scuola Superiore del Motor Sport dove far diventare i nostri giovani laminatori per telai in carbonio, ingegneri di pista, montatori e manutentori delle vetture e delle power unit elettriche. Competenze completamente nuove che in questo momento non esistono, ma che numerose aziende richiedono a gran voce».
Condizioni e progetti che rendono molto semplice tradurre in scala maggiore i numeri in crescita di una piccola azienda come la MPE e quantificare la possibilità di sviluppo economico e lavorativo per il territorio coinvolto da un Tecnopolo dell’Automotive.
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