Il castello aragonese di Ortona sorge sul colle posto di fronte al porto della cittadina adriatica e fu eretto da Alfonso d’Aragona nel 1452 per difendere la città dagli attacchi provenienti dal mare. L’edificio, infatti, fu realizzato dopo l’ennesimo assalto da parte dei veneziani durante il quale furono distrutti l’antico porto e il borgo marinaro con magazzini e arsenale.
Ai piedi del castello si stende il quartiere di Terravecchia, un tempo abitato da armatori e pescatori, le cui abitazioni erano caratterizzate da fondaci molto profonde per le merci di scambio tra Ortona e le coste della Dalmazia.
Originariamente il castello era composto da cinque torrioni collegati da ampie mura di cinta circondate da un fossato e con una torre interna che serviva in caso di ritirata. Di questi torrioni ne restano oggi visibili solo quattro: durante i lavori di restauro realizzati nel 500 il castello fu infatti modificato, con l’eliminazione del mastio centrale e l’aggiunta di una torre quadrangolare più piccola lungo le mura occidentali.
Il castello divenne di proprietà del Regio Demanio nel 1795 e, in seguito, fu ceduto ai Visci, che lo trasformarono in una residenza e in quella che un tempo era la piazza d’armi realizzarono un giardino che ebbe l’onore di ospitare, tra gli altri, Francesco Paolo Michetti, Gabriele d’Annunzio e Francesco Paolo Tosti.
Ceduto infine al comune di Ortona, il castello, subì gravi danni nel corso della II Guerra Mondiale e fu oggetto di gravi crolli a causa di una frana nel 1946. Dopo importanti lavori di restauro e il consolidamento del colle su cui si erge promossi dalla soprintendenza dell’Aquila, oggi il castello è tornato ad essere uno splendido guardiano della costa adriatica.
Foto di Nicola D’Orazio
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